
Mostra Fotografica – Sacra Tempora Currunt – di Marco Bennici
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23 luglio – 14 agosto 2022
A cura di Valentina Gueci, storico e critico d’arte.
Il progetto fotografico di Marco Bennici pone una riflessione su genere e identità di genere in diatriba tra sacro e profano; in un’ottica trascendentale accende i riflettori sulla nostra storia attuale da sempre in lotta sui diritti umani.
La riflessione entra in un confine sottile e corrisponde alla domanda:
cosa è sacro per noi?
Al giorno d’oggi stiamo imparando ad osservare il “diverso” come colei/lui che sente il bisogno di esprimersi e non sempre identificarsi in un solo genere, maschile o femminile, ma spesso o entrambi o in nessuno dei due.
Il sacro è il valore trascendente dell’immanente concreto, mistero spirituale, nascosto che può forse essere svelato e rivelato intimamente nell’incontro fra il sé e il fuori di sé, dalle proprie azioni, dai propri sentimenti – che l’uomo subisce o abbraccia nel bene o nel male, nella maestà immensa dell’altissimo e nel terrore cieco dell’abisso, puro, pulito, umano fondamento ma alieno all’umano, necessario non contingente, significato dell’essere.
Il sacro è il valore trascendente dell’immanente concreto, mistero spirituale, nascosto che può forse essere svelato e rivelato intimamente nell’incontro fra il sé e il fuori di sé, dalle proprie azioni, dai propri sentimenti – che l’uomo subisce o abbraccia nel bene o nel male, nella maestà immensa dell’altissimo e nel terrore cieco dell’abisso, puro, pulito, umano fondamento ma alieno all’umano, necessario non contingente, significato dell’essere.
Le questioni di genere continuano inoltre ad assumere una rilevanza nelle società contemporanee, e da molteplici punti di vista.
In primo luogo per ciò che concerne la relazione tra uomini e donne.
Le asimmetrie di potere tra i sessi intorno alle quali le nostre comunità, civili e politiche, i nostri orientamenti giuridici, si sono costruiti, continuano a condizionare profondamente il ruolo della donna nella vita pubblica e privata.
In primo luogo per ciò che concerne la relazione tra uomini e donne.
Le asimmetrie di potere tra i sessi intorno alle quali le nostre comunità, civili e politiche, i nostri orientamenti giuridici, si sono costruiti, continuano a condizionare profondamente il ruolo della donna nella vita pubblica e privata.
Ma qual è il ruolo della fotografia queer oggi?
Aveva iniziato la fotografa Nan Goldin a raccontare il mondo Lgbt nella sua intimità, (1986) definendosi bisessuale scrutando la sottocultura gay di New York, Parigi e Berlino dopo i moti di Stonewall.
I fotografi di oggi dovrebbero offrire il proprio sguardo e la propria arte per raccontare i corpi non conformi di una comunità abusata.
È da tempo necessario apprezzare e celebrare un senso di bellezza più individuale e ideali alternativi.
I fotografi di oggi dovrebbero offrire il proprio sguardo e la propria arte per raccontare i corpi non conformi di una comunità abusata.
È da tempo necessario apprezzare e celebrare un senso di bellezza più individuale e ideali alternativi.
È proprio questa ricerca che vedo nel lavoro di Marco Bennici, fotografo professionista attento ai cambiamenti della storia della società, vigile scrutatore del nuovo senso di bellezza, sensibile ai rapporti tra luci e ombre mettendo in risalto i corpi con richiami caravaggeschi.
Esprime coraggio nel documentare ed esaltare temi spesso scomodi di una società ancora troppo di stampo patriarcale.
I suoi scatti diventano così un manifesto storico “sacro” all’avanguardia contro il più facile “sacro” religioso che siamo abituati a vedere nella limitatezza culturale.
Esprime coraggio nel documentare ed esaltare temi spesso scomodi di una società ancora troppo di stampo patriarcale.
I suoi scatti diventano così un manifesto storico “sacro” all’avanguardia contro il più facile “sacro” religioso che siamo abituati a vedere nella limitatezza culturale.