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Presentazione libro – Le madri del nocevento

Presentazione libro – Le madri del nocevento

05 luglio 2024 h18:30

 

A cura di
Angela Lanza, Margherita Cottone, Silvana Montera, Gigi Simon, Rita Alù.

Presentano il libro
Margherita Cottone, Gigi simon, Venera tomarchio

 

Vi aspettiamo domani 5 luglio alle 18,30 al Bastione Innovazione Cibo Cultura per la presentazione del libro “Madri del Novecento” a cura di Angela Lanza, Margherita Cottone, Silvana Montera, Gigi Simon e Rita Alù.
Progetto Le Madri del Novecento
Madri del Novecento. Trentadue narrazioni, a cura di Rita Alù, Margherita Cottoe, Silvana Montera, Gigi Simon, Navarra ed. 2024

Nel 2021 l’associazione Archivia – donne in relazione con un bando su Facebook ha invitato a scrivere un ritratto sulla propria “madre”, per acquisire testimonianze sulle donne siciliane del Novecento. La proposta era di scriverne la storia in modo descrittivo, cercando di evitare ogni implicazione personale: la madre come donna e donna del ‘900, con tutti i limiti e le potenzialità che ognuna di loro poteva avere. Risponderanno all’invito in 32. La madri di cui raccontano sono per lo più donne nate nei primi cinquant’anni del secolo scorso, di diversa origine e estrazione sociale, che avevano vissuto il fascismo e le guerre, donne che erano state più o meno consapevolmente protagoniste del processo di emancipazione femminile del Novecento. Seguiranno una serie di incontri su piattaforma digitale che tesse una fitta rete di scambi fra le donne dell’associazione e le autrici. Prende così forma un diario di bordo, breve storia del backstage. Da quel progetto nasce il libro pubblicato da Navarra, a cura di Angela Lanza, Rita Alù, Margherita Cottone, Silvana Montera, Gigi Simon che raccoglie i trentadue ritratti di madri, le riflessioni suggerite dalla lettura dei testi alle donne di Archivia e stralci del diario di bordo. Con la consapevolezza che la Storia non è mai una narrazione unica, non una verità assoluta, curatrici e autrici offrono punti di vista e prospettive dalla memoria di chi, spesso, ha rivestito il ruolo dei vinti: le donne.

 

Archivia- donne in relazione.
L’associazione Archivia- donne in relazione è nata nel giugno 2017 su proposta di Angela Lanza, e per iniziativa di un gruppo di donne che operavano sia a Palermo che a Roma. Nasce con lo scopo di promuovere la conoscenza, la cura e la trasmissione del patrimonio culturale delle donne siciliane, più o meno note, sia nella loro dimensione individuale sia collettiva nel tentativo di indagare il loro impegno personale, politico e sociale. Il progetto mira a ridisegnare attraverso la voce stessa delle donne il ruolo che esse, con le loro storie spesso ignorate o dimenticate, hanno avuto nella Storia, a partire in prima istanza dal ‘900. Esso rappresenta una sorta di “argine, una diga posta di traverso allo scorrere dell’oblio”. Il lavoro che conduciamo ha consentito la raccolta nel nostro Archivio di una serie di materiali (interviste, documenti storici, testimonianze, immagini fotografiche, testi letterari, etc.) che ognuna di noi ha elaborato, “raccontato”, secondo la propria personale prospettiva e in molti casi anche l’esperienza realmente vissuta. Non siamo storiche (pur se raccogliamo nel nostro archivio testimonianze e documenti), ma narratrici di storie. Lo abbiamo fatto con tante donne impegnate in politica e nel sociale come Maria Occhipinti, Teresa Gentile, Lina Colaianni, Anna Puglisi e Maria Maniscalco, Marina Marconi, letterate e artiste come Maria Messina, Alessandra Lavagnino, Regina Hildebrandt, Maria Fuxa o figure femminili che hanno avuto un importante ruolo pubblico come M. Emma Alaimo e Iole Bovio Marconi, tutte figure che hanno contribuito all’ emancipazione femminile. L’attività di ricerca ha riguardato anche gruppi di donne che hanno portato avanti importanti cambiamenti, spesso misconosciuti, nel tessuto sociale e culturale siciliano: dalle donne delle baraccopoli di Partanna dopo il terremoto del Belice, alle donne che hanno dato vita al collettivo di Cinisi o che hanno operato sul territorio di Alcamo dopo la seconda guerra mondiale.

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